Il Fondo di Rischio&Solidarietà è parte integrante del Progetto Cumpanatico Sud: il Patto alla base della filiera del grano, impegna tutti i partecipanti a costituirlo:
a garanzia del “contenimento del prezzo finale della pasta”, qualora si verificassero eventi imprevisti e/o costi aggiuntivi
a garanzia della copertura dei costi sostenuti nella produzione agricola in caso di fenomeni naturali non prevedibili legati principalmente a cambiamenti climatici.
Alla sua costituzione partecipano
i produttori agricoli co-attori del Progetto, con il versamento pari al 3% dei costi di produzione
tutti i soci e le socie con il 70% della quota associativa annuale (coerentemente ai principi di equità e corresponsabilità dell'associazione)
Il Fondo economico è costituito a garanzia della sostenibilità economica del Progetto, per l'accessibilità al "buon cibo", tra i principi alla base della nostra mission.
Se non utilizzato a copertura di spese impreviste per il progetto o per le attività associative, il Fondo viene utilizzato per avviare o sostenere attività e progetti di economia solidale e sociale, prevalentemente nella regione Campania, sia interni che esterni all'associazione.
La destinazione del Fondo di Solidarietà viene decisa annualmente dall'Assemblea dei Soci.
« Il forno di Vincenzo – conferma oggi Vito Bardascino, padre di Vincenzo, ideatore e primo sostenitore del progetto – è una sperimentazione sociale che rimodula welfare e criteri assistenziali, sottolineando un nuovo modello di protagonismo attivo e di autodeterminazione delle persone con disabilità ».
«La costruzione del progetto di vita indipendente, per il miglioramento della qualità di vita, si fonda su due aspetti fondamentali: il lavoro e le relazioni sociali nell’ambito della propria comunità, un lavoro che non sia solo profitto, ma sappia rispettare e valorizzare potenzialità e diversità e una comunità che sia esperienza e testimonianza quotidiana di condivisione di valori etici e solidali»
«Il Progetto ha lo scopo di promuovere una nuova visione di salute, come benessere psichico, fisico e sociale della persona. Non per sopperire alle mancanze dei servizi del Sistema Sanitario Nazionale, ma per riattivare e riottenere il diritto alla salute pubblica»